Shopping compulsivo
Che cos’è lo shopping compulsivo?
Il disturbo da shopping compulsivo (Compulsive Buying Disorder, CBD) è citato nella sezione “dipendenze comportamentali“del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali DSM-5, insieme alla dipendenza da sesso e la dipendenza dall’esercizio fisico. Si caratterizza per una intensa pulsione a comprare che si mantiene anche a seguito dell’acquisto. La persona si sente consumata dal desiderio e compra al fine di alleviare la tensione.
Così come accade nelle dipendenze da sostanze e comportamentali (ad esempio il Gioco D’Azzardo Patologico) le persone che sviluppano abitudini anomale negli acquisti appaiono costantemente preoccupate di acquistare e passano molto tempo a programmare la prossima occasione di acquisto.
Come si sviluppa?
Una dipendenza patologica è l’esito dell’interazione di più fattori: biologici (predisposizioni genetiche, aspetti temperamentali, effetti sul cervello derivanti dalla dipendenza…), psicologici (emozioni, comportamenti e pensieri…) e socio-culturali (influenze che ciascuno di noi riceve dalla propria famiglia, dagli amici e dall’ambiente culturale e sociale allargato). L’impulsività rappresenta un fattore determinante nella fase iniziale del disturbo. In seguito, il meccanismo di compensazione dato dal comportamento oggetto della dipendenza si evolve in un’abitudine compulsiva.
Chi colpisce?
Le persone che sviluppano un disturbo da acquisto compulsivo sono generalmente giovani: soprattutto persone all’inizio della terza decade di vita. Questa correlazione tra età e abitudini compulsive di acquisto potrebbe dipendere dalla condizione di indipendenza che i giovani adulti tendenzialmente raggiungono intorno ai 30 anni. Rispetto alle differenze di genere Dittmar (2005) ha osservato che la diversa prevalenza tra uomini e donne dipende dalla modalità con cui si fanno acquisti: le donne sono più inclini all’acquisto di prodotti per la persona, al fine di regolare l’umore, negli uomini sono invece prevalenti gli acquisti di beni con fini funzionali e legati al senso di indipendenza. Per gli uomini l’atto dell’acquistare si lega di più ad una incombenza negativa, un lavoro da fare, qualcosa cui hanno voglia di dedicare tempo.
Shopping compulsivo: è una “droga”?
Gli acquisti, come le sostanze di abuso, determinano il rilascio di dopamina, con possibili alterazioni di lunga durata a carico delle vie di compensazione dopaminergiche. Questa alterazione è tipica delle dipendenze: col rilascio di maggiori quantità di dopamina vi è un numero minore di recettori della dopamina da legare e si manifesta la necessità di crescenti quantitativi di sostanza o maggiore manifestazione del comportamento di abuso per provare sensazioni positive di pari intensità.
Trattamento
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è il trattamento elettivo per le dipendenze patologiche da sostanze e comportamentali, come ad esempio il disturbo da acquisto compulsivo. Nelle sedute vengono affrontati argomenti come: emozioni e sensazioni associate agli acquisti, tipici meccanismi di innesco dei comportamenti di acquisto, conseguenze degli acquisti su benessere ed autostima, meccanismi di mantenimento del disturbo, strategie per la prevenzione della ricaduta. Il lavoro sulle dipendenze, nell’approccio cognitivo-comportamentale, prevede anche il coinvolgimento attivo di familiari e affini per sostenere il pieno recupero del paziente.
La durata complessiva di un intervento psicoterapico, e quindi il suo costo, dipendono strettamente dalla diagnosi e dal periodo preliminare di valutazione e assessment che il paziente effettua assieme al terapeuta. Come accade in altri disturbi psichiatrici, infatti, i soggetti affetti da shopping compulsivo spesso presentano altre patologie psichiatriche. I disturbi che solitamente si ritrovano associati sono i disturbi del tono dell’umore, i disturbi d’ansia e il disturbo da uso di sostanze. Molto frequentemente si osserva la presenza di disturbi di personalità. Le ricerche suggeriscono anche che i soggetti con dipendenza da acquisti tendono ad avere o a sviluppare anche altre dipendenze comportamentali.