Sono solo a casa. Mi svesto e vado sotto la doccia. Le prime gocce scendono sul corpo e all’improvviso arriva il terrore; vedo solo le piastrelle del bagno distorte: oblique formano dei rombi. È la fine. Qualcosa che è indipendente dalla mia volontà mi sta portando alla morte. Non uscirò vivo da questo bagno, ne sono sicuro, questi sono i miei ultimi minuti di vita.
Giovanni Allevi
Il Disturbo di Panico si caratterizza per la presenza di attacchi di panico ricorrenti e il timore per la loro manifestazione futura. Alla base di un attacco di panico vi sono specifiche sensazioni fisiologiche (tachicardia, sudorazione, confusione alla testa, nausea, senso d’irrealtà…) che la persona interpreta come pericolose, sulla base di erronee credenze sulle possibili conseguenze di queste sensazioni (morirò, perderò i sensi, impazzirò…). Le sensazioni fisiologiche si manifestano in condizioni di attivazione ansiosa, ma possono originarsi anche in situazioni neutre quali la deprivazione di sonno, l’uso di sostanze (alcol, droga, caffeina, ecc.), l’intenso esercizio fisico, la febbre etc. La persona con Disturbo di Panico, al fine di preservarsi dall’attivazione degli episodi panicosi, finisce con evitare un gran numero di situazioni/eventi, con importanti ripercussioni sulla propria vita e sul proprio funzionamento, cosa che spesso è alla base di un’enorme sofferenza psicologica.