“Un nevrotico è un uomo che costruisce un castello in aria. Uno psicotico è l'uomo che vi abita. Uno psichiatra è l'uomo che riscuote l'affitto.”
J. Lawrence
I sintomi della schizofrenia (psicosi) sono di tre tipologie: (a) sintomi produttivi o positivi, ovvero allucinazioni e deliri; (b) sintomi di disorganizzazione, dell’eloquio e del comportamento; (c) sintomi negativi, ovvero appiattimento emotivo, alogia, anedonia, asocialità e avolizione.
Esiste un consenso sempre più comune sul fatto che le allucinazioni siano fenomeni percettivi mal interpretati (che le persone non riconoscono come autogenerati,
ma attribuiscono a fonti esterne). Va detto che l’esperienza allucinatoria non sussiste solo nella psicosi schizofrenica, ma anche nelle depressioni, nel post-traumatico da stress, nella condizione di lutto, nelle lesioni cerebrali e nelle intossicazioni chimiche. I deliri, spesso, contengono un nucleo di verità e si collegano a interessi e a idee premorbose (Kingdon e Turkington, 1994). Un delirio è una credenza probabilmente falsa che si colloca al limite estremo del continuum del consenso generale. Continua ad essere considerato credibile dalla persona nonostante le evidenze del contrario. Solitamente sono deliri persecutori strutturati o di grandiosità, possono insorgere in pazienti con un episodio traumatico alle spalle, con la funzione di proteggerli da sentimenti intollerabili
che potrebbero sperimentare se si trovassero in situazioni correlate al trauma. Nei pazienti che manifestano deliri, lo stile attributivo è fortemente caratterizzato da temi depressivi. Coloro che soffrono di sintomi psicotici come i deliri, hanno bisogno di dare un senso alla propria esperienza e, in mancanza di dati di realtà, sviluppano deliri. Spesso si associano a una carenza di attenzione o a un deficit
cognitivo.